L'allevamento a mano, o allevamento allo stecco, dei nidiacei è una tecnica usata per eliminare la paura dei pappagalli nei confronti dell'uomo. I pappagalli sono degli ottimi animali da compagnia e, questa tecnica utilizzata per lo svezzamento, li rende ancora più disponibili e socievoli verso il genere umano.
Richiede precisione e soprattutto molto tempo da dedicare ai nostri amici ma, gli sforzi fatti, verranno presto ricompensati.
Durante i primi giorni non ci si potrà assentare per più di 4 ore, consiglio quindi, prima di iniziare tale pratica, di fare un paio di conti con il tempo che abbiamo a disposizione perchè, una volta tolti dal nido, i pulli dipendono esclusivamente da noi.
Di seguito descriverò la tecnica che utilizzo per lo svezzamento dei miei inseparabili.
E' indispensabile avere una camera calda, preferibilmente professionale, in modo da mantenere i pulli ad una temperatura costante e ripararli da possibili correnti d'aria, fino a quando non avranno messo tutte le penne.
Altra cosa fondamentale è un termometro per controllare la temperatura della pappa, un disinfettante per tettarelle e biberon (io utilizzo amuchina) e, possibilmente, un forno a microonde per scaldare l'acqua che deve assolutamente essere ad uso umano (evitare l'uso di acqua del rubinetto), un set di contenitori per contenere i piccoli all'interno della camera calda e, infine, un set di siringhe sterili. Come prima cosa è importante preparare una soluzione di amuchina al 20% (20 ml di amuchina in un litro di acqua), dove disinfetteremo tutto ciò che durante l'imbecco viene a contatto con i pulli.
Nel frattempo faremo scaldare l'acqua naturale, fino a raggiungere una temperatura pari a 40°C circa, alla quale uniremo la dose della formula d'imbecco da somministrare ai piccoli.
La temperatura della pappa deve essere 38°C, non deve essere troppo calda altrimenti rischiamo di provocare ustioni a livello del gozzo ma, nemmeno troppo fredda perchè potrebbe causare problemi di digestione ai pulli.
Durante i primi giorni di svezzamento la consistenza della pappa dovrà essere piuttosto liquida fino ad arrivare, agli ultimi giorni di svezzamento, ad una consistenza simile a quella dello yogurt.
E' importante mescolare bene la formula d'imbecco all'acqua in modo da eliminare tutti i grumi. Imbeccare i piccoli, con l'aiuto di una siringa da 2,5/5 ml, stando attenti che la pappa non vada di traverso. Se ciò dovesse accadere la pappa raggiungerebbe i polmoni e il piccolo avrebbe ben poche probabilità di sopravvivenza.
Normalmente lo svezzamento degli inseparabili dura circa 30-45 giorni, durante i primi giorni dovremo somministrare la pappa 5 volte al giorno ogni 3h ½ - 4. La prima imbeccata dovrà avvenire intorno alle ore 7.00, mentre l'ultima intorno alle 23.30. Il numero di imbeccate deve essere ridotto ogni dieci giorni circa.
La temperatura della camera calda dovrà essere superiore ai 35°C durante i primi giorni di vita e, in seguito, ridotta di un grado ogni 3 giorni, fino ad arrivare ad una temperatura di 20°C quando il piccolo sarà completamente ricoperto di piume.
Consiglio almeno per le prime volte di chiedere aiuto ad una persona esperta in quanto le difficoltà potrebbero essere molteplici.
A mio avviso, la cosa più difficile sono le prime imbeccate in quanto bisognerà, con molta pazienza e delicatezza, convincere il piccolo ad aprire il becco. Una volta che questo associa la siringa al cibo tutto sarà molto più semplice. Altra cosa fondamentale, secondo la mia esperienza, è lasciare il piccolo nel nido almeno per 10 giorni in quanto durante i primi giorni di vita la mamma rigurgita una sostanza chiamata latte di pappagallo, con la quale imboccherà i piccoli, che contiene molte sostanze utili ai piccoli.
Testo tratto da: Inseparabilia Milano